lunedì 9 dicembre 2013

una domenica di ordinarie domande

"no, è che sono in auto con E."
"con chi?"
"eh, è una novità, poi ti racconto. non ti dice niente E. Cognome?"
"beh, no...mica lavoro all'anagrafe..."
"sì, immagino. tu sei rimasto a quella di quest'estate"

sono davanti al computer, vuoi che non mi tolga la curiosità? su facebook che tutto rivela faccio questa ricerca. accidenti, una mezza fotomodella. "informazioni personali": cazzo, di quindici anni più giovane...e scatta il confronto.

il confronto, sì. perchè so bene che io con una del genere neanche ci avrei parlato. ormai quando vedo una che fa dell'estetica il suo cavallo di battaglia non penso neanche per un microsecondo ad un approccio. non che quelle cui mi approccio io siano dei cavedani su gambe, ma col tempo ho dovuto cambiare il tipo di ragazza di riferimento.

risparmiamoci la solita manfrina secondo la quale l'estetica non conta, o secondo la quale "se una ti vuole bene poi tutti i problemi si appianano". quest'ultima frase in realtà non è del tutto falsa, il problema è che è più facile innamorarsi di un fisico aitante piuttosto che di uno menomato delle prestazioni. così alla fine il tutto si riduce alla solita domanda: "Che fai quindi, rinunci? Non lotti?". no. non rinuncio. però è ovvio che ogni tanto sento anche io il bisogno di non prendere tramvate sui denti. fai un tentativo, e va male. ne fai due e ti senti trattare come un pirla. al terzo senti una scusa farfugliata e ti rendi conto che non ti sei perso granchè. alla quarta, un po' ti abbatti perchè magari ci tenevi. alla ventesima inizi un attimo a rallentare perchè anche tu hai bisogno di qualche conferma, hai bisogno che quel barlume di autostima che ti è rimasto non si spenga del tutto.

poi ogni tanto la pazienza salta. quella vena del collo si tappa e il cervello reagisce a modo suo. e piuttosto che instaurare un dialogo, gliela domandi senza colpo ferire, che almeno non perdi tempo e non ti senti trattare come un asessuato. penso sia inutile dire che trattare una donna come un sacco di patate ti ridà indietro solo quello che meriti, cioè nulla. però io non voglio finire sul calendario come martire...

"ma dai, sei tanto un bel ragazzo, di sicuro è perchè non la vuoi tu..."
"ci facciamo una birretta?"
"ma no, cosa hai capito..."
"avevo capito che 'non la volevo io' ".

"ma certo, tu magari parti svantaggiato, però se una ha voglia di conoscerti poi cambia tutto" disse quella che affermava che mettendo dieci uomini in una stanza, la donna riesce subito a naso a scegliere il migliore (evviva...)

"se uno a trent'anni non è nè fidanzato nè sposato un motivo ci sarà pure"
"grazie eh..."
"ma no, che hai capito, se c'è un motivo buono noi lo capiamo"
"sì, ho visto te con che apertura mentale mi stavi parlando..."

e così via. ti senti lodare per il tuo animo, per la tua mente, e sebbene sai di essere "solo" mezzo sciancato, sai che è su quello che devi puntare, perchè quelli sono i mezzi che hai a disposizione. ma dopo un po' capisci che questi mezzi servono davvero a poco, che si preferisce il tamarro a te, perchè tu non sei quello che una trentenne presenterebbe ai genitori, agli amici, e non sei quello che potrebbe prendere attrezzi vari per riparare la casa o per fari tutta quella serie di attività per cui impolverarsi e costruire così lo stereotipo dell'idraulico che si tromberà la signora che apre la porta in vestaglia. e inevitabilmente, quando vedi tante porte chiudersi di fronte a te, inizi a farti domande. inizi a pensare che noi uomini siamo come un qualsiasi animale in cui il maschio alfa, dopo una lotta con i pretendenti, si arroga il diritto di accoppiarsi con le femmine del branco. e ti convinci che il pensiero sia stata solo una anomalia evolutiva.

però ci riprovi. d'altra parte non saresti nè il primo nè l'ultimo che ce l'ha fatta superando le previsioni avverse. con calma, ma ritenti. che insomma, vorresti non ridurti i denti ad un gruviera adatto solo al semolino. quindi, ok ai pugni in faccia, ma cadenzati...

"secondo me, dovresti andare a troie"
"sì, certo. ma vedi, un po' di sentimento non sarebbe male. magari giocarsela come tutti in quella cosa che qualche antropologo definisce come "corteggiamento". anche perchè alla fine sentirsi apprezzati da qualcuna è anche appagante, aiuta a sentirsi vivi".
"ma figurati..."

disse l'amico dell'inizio del post, che sceglie tra fotomodelle, e diventa poi tutto "cuore e amore".

2 commenti:

  1. Secondo me si denota proprio un pelo di grettezza, in questi personaggi.
    Tuttavia credo occorra chiederla sempre. Random anche al cavedano.
    uno disse: fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir virtute et conoscenza...
    disse una minchiata. Talvolta occorre.

    saluti!

    Rex.

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  2. E ma quindi non capisco come mai non mi hai fatto la fatidica domanda ammè!
    Che son venuta a svegliarti coperta solo da una sottile maglietta!
    COS'E', NON TI PIACCIO?!?

    ._.

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