martedì 11 febbraio 2014

e ora...

facciamo un piccolo salto in avanti nel tempo. ad oggi, in particolare. anche perchè mi rendo conto che leggere la mia vicenda, passo dopo passo, possa quantomeno far presagire un finale più che infausto. intanto scrivo, quindi sono vivo. e no, non c'è nessun finale infausto, nonostante non ce ne sia nemmeno uno lieto.

però, come sto?

al di là del lato fisico che è sul piatto destro della bilancia, c'è quello mentale, che sta all'altro lato, e tante volte è stato così pesante da sfondare il ripiano sul quale si fiondava quando il peso di tutto ciò era diventato insostenibile.

ora però è diverso. ora, potrei quasi azzardarmi ad affermare che le cose non vanno affatto male. ora riprendo fiato e mi lascio le palle dopo una doverosa strizzata scaramatica.

però io so quanto profondo divenne il baratro nel quale ero piombato. quanto erano spesse quelle pareti che soffocavano ogni suono, ogni richiesta di aiuto che cercavo di spingere all'esterno. ed ora questo baratro lo gardo dall'alto. vedo questo buco nero e lo vedo da lontano, e oh, questa, è una cosa fantastica.

però, questo percorso non è stato un semplice risalire dal fondo. è stato più un costruire un altro passaggio e poi risalire per questo cunicolo scosceso, cercando appigli che di volta in volta dovevo costruirmi. e quando arrivi in cima, la fatica che hai fatto per affrontare questo percorso ti è entrata nelle ossa. sei stato permeato da un peso nuovo, e alla fine sei anche diverso.

riesco di nuovo a stare con gli altri e a sparare cazzate, ma non sono più quello che fa il primo passo verso gli altri. il mio animo da "buono e coglione" è sempre lì, dipinto sul volto, ma tollero solo una ristretta parte di umanità, e la mia diplomazia se ne è andata. mi infervoro con poco, e devo spesso evitare situazioni che potrebbero portare ad un conflitto. non ho più la minima pazienza. ho avuto una illuminazione di me stesso guardando "La grande bellezza" quando il protagonista afferma che "a 65 anni non si ha più voglia di perdere tempo in cose che non si ha voglia di fare" (o qualcosa del genere), e io mi sono reso conto che non ne ho più voglia a 36 anni.

insomma, passi parecchio tempo a cercare di far collimare le tue esigenze con le esistenze altrui, perchè qualcuno/a ti ha detto che se ci provi tutto andrà bene e gli altri ti accoglieranno a braccia aperte. poi ti rendi conto che è una cazzata di dimensioni immense, che la gente quando sente puzza di un qualsiasi problema (con le dovute eccezioni) fugge. e così ti rendi conto che la tua vita è diversa. punto. che hai altre esigenze, che puoi provare a farle entrare nella testaccia altrui, ma che se questi non vogliono adattarsi, è inutile insistere più di tanto. perchè non puoi forzare la gente a fare cose che non vuole. e allora? allora hai sempre la sensazione di non potertela giocare alla pari. ma non perchè tu sia effettivamente inferiore, ma solo perchè coloro i quali conducono una vita "normale" sono la maggioranza e il confronto è schiacciante. però ad un certo punto cerchi anche di allontanare quel senso di colpa che ti opprime (sì, senso di colpa, è una cosa comune fidatevi), perchè in realtà colpe non ne hai. e se riappropiarti della tua esistenza significa anche allontanarsi dagli altri, acquisire una indipendenza che non preveda la presenza di altre persone, lo fai e basta. 

insomma, lo stress di certe situazioni a volte è schiacciante, occupa tutto il tuo spazio vitale e non ne lascia libero che qualche anfratto, che tu regali a quelle persone così sensibili da capire certe situazioni.

ed ho il sospetto che sia tutto ancora molto "work in progress".

3 commenti:

  1. E' da un po' che non spariamo cazzate assieme, io e te.
    Bisogna rimediare. Assolutamente. E rapidamente.

    (Come si chiama quel posto dalle tue parti dove la fioritura in primavera è spettacolare?)
    (La primavera è vicina.)
    (Sì, è una minaccia.)

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  2. Renditi conto...erano anni che non venivi minacciato così...
    E tu che pensavi di vedere un raggio di luce, da qualche parte laggiù!
    Tapino!

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  3. Xa: quel posto lì è Castelluccio di Norcia e non è proprio dalle mie parti, è in un'altra regione.

    W:deve essere stato un fanale allora

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