giovedì 13 marzo 2014

primi tempi di vita nuova

ho giocato a pallavolo per quattordici anni. più o meno. un qualcosa che mi teneva occupato per circa tre sere a settimana più l'eventuale partita al sabato. all'improvviso mi ritrovai senza questo appuntamento. e le serate erano vuote. tanto vuote. ricominciai ad uscire al bar, per una birra, per stare con gli altri, ma i rapporti non sono mai stati idilliaci. i miei amici erano anche compagni di squadra. gli altri, quelli più stretti, non erano di quella cerchia, erano più lontani.

a ripensarci oggi non riesco a ricordare bene come mi sentivo in quel periodo. è passato davvero troppo tempo. di certo mi ricordo che mai, neanche per una volta ho pensato al peggio. che potessi finire in sedia a rotelle o chissà... ancora mi ronzava in testa questa cosa che "no, le cose non vanno benissimo ma a me, no, il peggio non succederà". beata incoscienza. eppure ero senza diagnosi, quindi, congetture non era il caso di farlo. ricordo però che, soprattutto all'inizio, quando il mio problema non era troppo evidente, ho avuto più di una volta discussioni perchè la gente si spazientiva quando in alcune occasioni mi faceva notare quanto fossi "impacciato", o lento. non è che potevo mettermi lì a disquisire sul mio mondo, così lasciavo passare. anche con fastidio. anche quando, all'ingresso di una pizzeria fu un mio amico, che ben sapeva cosa mi stesse succedendo, che affermò con acidità: "sai qual è il tuo prblema? sei lento? il mondo corre più di te, non c'è spazio per quelli come te". iniziai a comprendere (anzi no, me ne sarei reso conto per bene in un secondo momento) che il rapporto con le persone sarebbe cambiato parecchio. che l'aurea bontà degli uomini è una cazzata di dimensioni immani.

così, traccheggiai con tutto me stesso, nella confusione più totale, con un mondo di domande irrisolte nella mia testa: "e ora? cosa faccio?" , "capiranno questi che non posso...?". e in più i laceranti quesiti senza risposta: "e cosa mi succederà?" , "cosa farò se...?". che quando non sai, nè puoi immaginare il futuro, mettere un "se" nella tua domanda contribuisce solo ad annebbiare le idee.

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