mercoledì 15 gennaio 2014

riflessioni su Stamina

lunedì ho seguito Presa Diretta, sapendo che avrebbe trattato del caso Stamina. il mio scopo era quello di farmi un'idea, visto che sulla metodica in questione ho sentito tutto e il contrario di tutto. ho visto in passato i servizi delle Iene, i presunti miglioramenti avvenuti sui bambini trattati, e la lucida freddezza, la serietà e la preparazione di alcuni dei genitori che hanno lottato per continuare le infusioni. ho visto e letto delle obiezioni portate dai comitati scientifici al metodo. ed ho visto per l'ennesima volta l'incapacità della politica di dibattere di questioni così serie. senza scendere nella retorica del "tutti a casa" che è uno slogan da prima elementare, ho visto prima i tentennamenti e le pezze di Balduzzi, il cui risultato è stato quello di creare più buchi, e poi l'assoluta incapacità della Lorenzin, messa lì per chissà quali meriti, che non è stata in grado di rispondere se non farfugliando ai malati nei presidi romani, per poi finire a ripetere a pappagallo nella trasmissione di lunedi quello che non un ministro, ma uno studente delle scuole superiori dovrebbe avere come principio.

Iacona ha osteggiato Vannoni e il suo metodo, e onestamente dopo aver ascoltato la Cattaneo e le obiezioni che la Senatrice ha portato supportata dalla sua esperienza nel settore, faccio fatica a schierarmi dalla parte di Stamina. anche se in cuor mio ho sperato davvero per un po' che il tutto fosse differente. penso che sia umano ogni tanto abbandonarsi ad una speranza, per quanto illusoria. purtroppo però la realtà è un'altra cosa e la ricerca è un miracolo in sè, ma che necessita di tanto tempo e di dedizione assoluta. e affinchè questo tempo non sia speso invano, nel frattempo molte persone lasceranno il pianeta senza beneficiare dei risultati. triste ma inevitabile.

da diverso tempo mi interesso dell'argomento. perchè so che sarebbe la soluzione ai miei problemi. ma sono ben cosciente del fatto che se anche vivessi fino a cent'anni non riuscirei comunque a vedere un qualcosa che anche a livello sperimentale possa aiutarmi. perchè il corpo umano è tutt'altro che senza misteri, e perchè su certe cose, benchè passi da gigante siano già stati fatti, il meglio deve ancora venire.

però l'occhio è vigile, e quindi si valutano tante possibilità. alcuni anni fa aveva fatto scalpore una clinica nel sud est asiatico che praticava infusioni di cellule staminali provenienti da cordone ombelicale. diversi Italiani si rivolsero a quel centro con risultati a dir poco altalenanti. alcuni miei amici mi spronarono a gettarmi all'avventura. quando dissi che certe ricerche sono ad un livello embrionale e che vi possono essere effetti collaterali come la formazione di tumori, mi risposero dicendomi che erano scuse e che non stavo facendo abbastanza per curarmi. era scattato anche in loro quel senso di necessità di patteggiare una cura che alcuni malati terminali fronteggiano in alcune fasi del loro percorso. ora so che c'è un'università scozzese che affronta anche lo studio di queste neoplasie post-infusione (studi diretti tra l'altro da Italiani), ma anche in questo caso siamo alla fase iniziale dello studio, all'osservazione del fenomeno.

la scienza ha un percorso ben preciso, e non c'è altra soluzione. certo, può accadere la scoperta casuale, ma non è questa la casistica da prendere in considerazione. e la scienza, deve essere fredda e razionale. e a volte deve trattare i pazienti come numeri. e smettiamola di dire che questo comportamento lede la dignità umana. i farmaci che abbiamo oggi a disposizione sono passati per lo stesso percorso, eppure non vedo moti di pentimento quando qualcuno ingoia una pillola. chi ci cura deve essere distaccato. meglio ancora, non ci deve neanche conoscere. perchè se lasciamo decidere a genitori ed amici è ovvio che quanto visto con Stamina si ripeterà all'infinito. chi vuole il nostro bene, farà di tutto pur di aggrapparsi ad una speranza, fosse questa anche un Santone con un mazzo di tarocchi. ed è per questo che disprezzo i politici che sono intervenuti sulla questione. non hanno avuto polso. hanno avuto paura di affrontare i malati e di rendersi impopolari. il peso del giudizio dell'opinione pubblica ha sovrastato le motivazioni della coscienza.

e inoltre, è ora di ricominciare a dare valore alla scienza ed alle persone di scienza. perchè mai come in questo periodo ce n'è bisogno. ora che su facebook la gente urla (vantandosi) della propria ignoranza, blaterando di scie chimiche, chip sottopelle, complotti globali, pseudoscienza, facendo ritornare in auge false documentazioni sul metodo DiBella, affermando che l'hiv non esiste e che i tumori si curano con la psicologia (tenendo sempre presente che la mente riesce effettivamente a somatizzare sul corpo, ma di sicuro Haber era un cialtrone), è necessario che gli studiosi e le persone di cultura riprendano il posto che compete loro. e sarà forse anche il caso, per noi persone normali, di usare il libro come mezzo per arricchirci umanamente e non come spessore per le gambe traballanti di un vecchio divano.

3 commenti:

  1. e ancora piu' grande il rispetto che si deve a chi resiste la tentazione di aggrapparsi a una pericolosissima speranza.

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  2. comunque comprendo la difficoltà di affrontare certe situazioni, è difficile rimanere sempre lucidi.

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